Badanti a Bologna: come verificare di essere assunti in regola
Se lavori come colf a Bologna o come badante a Bologna, è importante che tu sappia quali sono le corrette modalità di assunzione di un lavoratore domestico secondo quanto previsto dalla legge.
Carta canta, recita un antico proverbio italiano che sottolinea l’importanza di scrivere i contratti e gli accordi tra le parti. Solo in questo modo è possibile sollevare una eventuale contestazione nei confronti del datore di lavoro o in un tribunale.
Nel caso specifico dei rapporti di lavoro, il datore è tenuto a sottoscrivere e far sottoscrivere al dipendenti il contratto in cui sono indicati tutti i termini, dalla durata allo stipendio fino alla mansioni per cui il lavoratore è retribuito. E allo stesso tempo è tenuto a consegnare una copia a tutte le parti coinvolte.
Se non lo fa, commette una irregolarità sanzionabile. Tuttavia non è affatto detto che la mancata consegna del contratto di lavoro equivalga a un lavoro in nero. Può infatti accadere che superficialità o dimenticanze abbiano preso il sopravvento. E in attesa di sanare questa mancanza, il lavoratore può verificare in autonomia se l’assunzione è regolare ovvero se il datore di lavoro ha effettuato tutte le procedure previste dalle norme via via aggiornate fino al 2019.
Scopriamo come fare con il nuovo servizio Cip (Consultazione info previdenziali) dell’Inps. Lo strumento con cui il lavoratore può controllare in autonomia se è stato regolarmente assunto ovvero se la qualifica assegnata nella sostanza corrisponda a quella formale si chiama Cip (Consultazione info previdenziali) ed è messo gratuitamente a disposizione dall’Istituto nazionale della previdenza sociale sul suo sito ufficiale o dall’app gratuitamente scaricabile su smartphone e tablet. Questa rapida soluzione si affianca alla scheda anagrafica da richiedere al Centro per l’impiego del proprio territorio.
Si tratta di un documento ufficiale che contiene una miniera di informazioni: i dati anagrafici ovvero nome, cognome, codice fiscale, indirizzo, data di nascita; le esperienze lavorative con tanto di tipo di contratto, data di inizio e di termine del rapporto, qualifica, azienda e mansioni; lo stato lavorativo attuale (impiegato o disoccupato); la carriera scolastica e universitaria con tanto di indicazioni di scuole e atenei frequentati e le date di conseguimento del diploma o della laurea; l’iscrizione ad albi o ordini (ingegneri, architetti, commercialisti, giornalisti, ad esempio).
Il servizio messo a disposizione dall’Inps è ancora più potente perché riesce ad andare al di là della scoperta se il lavoratore è stato assunto in regola o meno. Viene infatti data la possibilità di segnalare anomalie ed errori che possono portare all’apertura di un procedimento o essere la base per la denuncia per una assunzione in nero, per il pagamento di uno stipendio inferiore rispetto a quello indicato in busta paga, o per l’inquadramento differente rispetto ai compiti svolti e all’orario effettivo.
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